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Cimitero Napoleonico

Il cimitero napoleonico di Fontechiari costituisce un’importante testimonianza della dominazione francese in Italia, essendo l’unico caso di applicazione nel nostro Paese dell’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804. L’editto di Saint Cloud stabiliva che le tombe fossero poste, diversamente da quanto era stato fatto fino a quel momento, al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, per motivi igienici, e che fossero tutte uguali, per evitare discriminazioni tra i morti. Il cimitero iniziò ad essere usato nel 1844. Qui non fu però applicata la parte della legge che prevedeva che le tombe fossero tutte uguali e distinte solo dal nome e cognome del defunto. Infatti la costruzione, in laterizio, è disposta su due piani, uno visibile e l’altro seminterrato; il primo ha un cortile interno con quattro botole dalle quali venivano calati in fosse comuni i defunti di basso rango, mentre intorno al cortile vi sono le cappelle gentilizie delle famiglie nobili, mentre la cappella centrale era riservata agli ecclesiastici. Il piano seminterrato era collegato con le grotte carsiche sottostanti per favorire la ventilazione degli ambienti e rispettare, come suddetto, buone norme igienico – sanitarie.